20 febbraio 2010

Riflessioni di fine anno, anche se siamo a febbraio

Ci sono dei giorni in cui l'aria è più piacevole degli altri giorni, in cui il cielo è sempre più blu, in cui tutto ciò che ti sta intorno passa in secondo piano.

Caro amico che mi leggi, la Feba sta crescendo, è diventata un po' più consapevole di ieri, un po' più cinica, un po' più comprensiva, un po' più disponibile, un po' più vivace, un po' più umorale, un po' più donna, un po' più serena, un po' più nervosa ma anche un po' più rilassata. Sta affinato l'occhio clinico, ma sta diventata un po' più chiara, sta imparando a dire no, ma anche a dire sì, senza dubbio.

Sto osservando questo processo di crescita con l'interesse con cui un botanico seguirebbe i cambiamenti del seme che ha piantato, lo sguardo vivace, un po' preoccupato forse, ma di sicuro con un certo orgoglio.

Nell'ultimo anno sono successe molte cose tutte assieme, certe volte non ho saputo bene come gestirle, ma ho imparato anche a chiedere aiuto quando mi accorgo di non farcela da sola. Certe altre volte mi arrabbio, anche, di non poterle fare da sola, ma così vanno le cose e non ci si può fare molto, se non accumulare esperienza.

Nell'ultimo anno ho avuto persone vicine che mi hanno indicato la direzione, qualche volta le ho ascoltate, qualche volta ho fatto di testa mia, qualche altra volta sono andata addirittura completamente controcorrente, cercando di sfondare a spallate le convenzioni. Certo, non è andata sempre bene, ma mi ritrovo, di nuovo, con un bagaglio in più di esperienza.

Un anno fa la mia vita era molto diversa. Nel giro di pochi mesi ho trovato un altro angolo di mondo accogliente, in cui sistemarmi un attimo, respirare, guardare, imparare. Quello che ho ora è un capitale inestimabile di valori, persone, situazioni affrontate che mi hanno fatto fermare un momento a pensare a quello che ho, perché ogni tanto occorre farlo, altrimenti si procede senza sapere bene su che risorse si può contare.

Con questo cosa volevo dirti, caro amico che segui la mia vita digitale con un misto di interesse, attesa, sospetto, rispetto, pupetto e zolletto, volevo dirti che stai osservando un work in progress, un costruire, un divenire, un rifiorire, un po' partire e un po' morire. Quando cambia qualcosa ti avverto, se non cambia niente a posto così, te sai che la Feba sta bene, perché uno che comincia a scrivere che l'aria a milano è piacevole, beh, o non sa dov'è milano, oppure. No, non possiamo far cambio. Stammi bene.