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18 dicembre 2008

C'è la crisi, in giro

Oggi pomeriggio sono stata in un centro commerciale, ma un centro commerciale gigante, uno di quelli che se non ti ricordi dove metti la macchina puoi tranquillamente entrare al primo concessionario e ordinarne una nuova, che tanto le possibilità di ritrovarla per caso sono più basse di quelle per vincere alla lotteria senza comprare il biglietto.

Insomma, ero in questo centro commerciale e mi sono messa a girovagare a caso. Primo errore: non si gira mai a caso in un posto che contiene tre chilometri (davvero) di negozi senza una mappa. Io stavo per morire di fame mentre tentavo di ricordare dove avevo visto un bar ore prima, e per fortuna che non dovevo trovare urgentemente una toilette.

Comunque, ero in questo centro commerciale, dicevo, e a un certo punto, tra una curva, un cunicolo e una scala mobile, ho avuto la sensazione di essere una di quelle formiche che mettono in una scatola di cartone col labirinto per farle trovare una goccia di miele, quelle che usano per fare gli esperimenti scientifici. Avrei anche voluto comprare una maglietta, ma non sono più riuscita a trovare il negozio in cui l'avevo vista. No, davvero. Immaginavo quelli della sicurezza che mi guardavano dai monitor delle telecamere, a darsi di gomito e a scommettere centinaia di franchi su "ce la fa, no non ce la fa" al casinò del piano zero. Sì, c'è un casinò al piano zero, e probabilmente anche altre cose di cui preferisco rimanere all'oscuro.

Però mi sono tolta la soddisfazione di entrare con le scarpe da tennis in un negozio di Gucci. Si vede che c'è crisi, perché il commesso mi ha fatto un gran sorriso e mi ha detto che se avevo bisogno di qualcosa non dovevo che dirglielo. No, dico, in un anno qualunque mi avrebbero chiesto la visa platinum per guardare la vetrina. E comunque, dopo aver fatto due metri e aver capito cosa indossa la gente che conta, ho anche deciso che se non volevo ridere in faccia a qualcuno dovevo girare i tacchi e correre fuori. E non per cercare il bar. No, vabè, comunque le giacche in pelle umana avevano il loro perché.

Io ho capito che c'è la crisi anche perché in un altro negozio ho provato un paio di scarpe e non avevano il mio numero. La commessa è scoppiata in lacrime, ho tentato di consolarla spiegandole che prima o poi da quell'ingresso sarebbe entrato uno che lavora al Mac Donald's e, innamoratosi perdutamente di lei, le avrebbe regalato un buono per il Mac Chicken menù. Quando sono uscita sembrava sollevata.

Comunque, che ci sia crisi, è palese. L'altro giorno ero in un'enoteca, è entrata una, ha posato la busta di Hermès sul banco e ha chiesto uno champagne. Quando la commessa le ha detto che erano 298 franchi, lei ha chiesto se c'era lo sconto. No, davvero.

Stare a Lugano si capiscono, queste cose. Chissà com'è la situazione nella prossima città in cui mi trasferisco il mese prossimo.

Parcheggiare a Lugano

A Lugano, se tenti di parcheggiare la macchina dentro il tuo garage, ti puoi trovare in tre situazioni diverse:

  • sei in divieto
  • sei in divieto, e dentro il tuo garage c'è l'ausiliario della polizia con la contravvenzione in mano già pronta
  • quando vai a riprenderla il mattino dopo, un tizio ti chiede il ticket spiegandoti che il parcheggio era a pagamento
Qualunque situazione non descritta sopra, sarà a breve regolamentata.

Questo per dire, se hai un'autovettura a Lugano, sei spacciato. Usa i mezzi pubblici, sempre (che fanno bene all'ambiente e al portafoglio).

(campagna personale a favore dell'utilizzo dei mezzi pubblici e della salvaguardia dello stipendio)

20 aprile 2008

Beckett al confronto era uno sfigato

Io- Buongiorno, vorrei sapere che fine ha fatto il mio modem, doveva arrivare entro oggi, che succede?

Impiegato prestigiosa società spacciatrice di connessioni- Guardi, per motivi tecnici non è partito, ma se vuole stavolta glielo posso mandare in ufficio

- Oh, splendido, ma perchè per due volte mi avete detto che è possibile mandarlo solo all'indirizzo di fatturazione e non all'indirizzo in cui è più probabile che io lo possa ritirare?

- Mh, beh, mfhg, ecco, vede, beh, mfhg

- Sì capisco, che devo fare per averlo in ufficio e non perdere la mattinata per andare a ritirare il pacco in posta?

- Nessun problema, le faccio partire un nuovo modem lunedì

- E per quello che mi mandate a casa? Che devo fare?

- Niente di che, deve rifiutare il pacco

- E come faccio?

- Le poste consegnano il pacco, non la trovano, le lasciano un avviso nella bucalettere e lei con quello va in posta e dice che rifiuta il pacco

- Mi scusi, mi sta dicendo che appena arriva il modem a casa devo prendere mezza giornata, andare in posta, prendere in mano il pacco in giacenza e dire all'impiegato: "no guardi, ero solo passata per dire che rifiuto la consegna di questo pacco"?

- Ehm, sì, direi che è l'unica possibilità

- Arrivederci.

05 aprile 2008

A Lugano tutto è superefficiente

E' talmente tanto tempo che non posto che blogger si è scordato anche come mi chiamo. Questo per avere un'idea di quanto in realtà mi senta in colpa. Anche papà (ciao papà!) è arrivato a dirmi di darmi una smossa nell'aggiornare 'sto blog inerte, quindi meglio scrivere due righe prima che il mio template si suicidi ed esploda in una miriade di pixel.

Oggi dovevo essere insieme a un po' di gente simpatica in giro per la Svizzera interna, invece son malaticcia e mi è toccato tirare il pacco. In attesa di avere una connessione decente prendo un attimo in prestito la rete da uno dei miei valorosi vicini (ciao vicino! Grazie, eh. A proposito, la tua rete va un po' lenta, ti prego di fare qualcosa in merito). Mi sembra un po' come dare gli aggiornamenti dalla trincea, ma tant'è.

Il primo di Aprile ho avuto le chiavi del mio monolocale in zona universitaria. Il che significa non solo che Lyonora può finalmente farsi i sacrosanti fatti propri, ma anche che io non sono costretta a scarrozzarmi chilogrammi e chilogrammi di peso sulle spalle ogni giorno. Se l'appartamento nuovo (anteprima del mio letto) non prevedesse anche mobili nuovi, che prevedo siano in larga maggioranza targati Ikea, l'evento avrebbe di sicuro un aspetto meno spaventoso. Appena entrata in casa ho subito fatto l'inventario stupido. L'inventario stupido è quella cosa che, se sei mai entrato in una casa nuova, sai quanto sia faticoso nonchè necessario. Ci sono alcune cose che diamo per scontato si trovino in una casa, come la moka, il sale, il mocio. Ebbene, in una casa vuota non ci sono. E alcune sono proprio indispensabili, come la carta igienica e l'adattatore per le prese. Soprattutto se hai un phon con presa tedesca e solo un adattatore per presa italiana. (papà non leggere il resto del rigo) Per fortuna avevo con me una tenaglia.

A Lugano si prende la scossa. Sempre, comunque ed ovunque. Indossando sintetico oppure no. Tocchi una finestra e ZOT! Scossa. Tocchi il tavolo e ZOT! Scossa. Tocchi il pc e ZOT! ZOT! dueeventi direttamente in vena. E' perchè l'aria è un po' secca, dicono. Hm. Da un mese ho una pelle che in confronto la squamatura di un pesce è 100% puro cachemire.

A Lugano tutto è superefficiente, gli autobus sono in orario, i treni sono in orario, a meno che non siano provenienti dall'Italia. E se un treno è in ritardo, anche se fa solo la tratta Lugano-Bellinzona, gli altoparlanti daranno comunque la colpa alle ferrovie italiane e alla stramaledetta erba del vicino che, chissà perchè, è sempre più verde.

A Lugano tutto è superefficiente, i negozi aprono alle 8 di mattina e danno per scontato che tu esca alle 5.30 dal lavoro, in modo da avere una piena mezz'ora dedicata alle compere. Dopodichè il nulla cosmico. L'ultima volta che sono stata a prendere un aperitivo in centro, alle otto meno dieci di sera mi hanno pregato di sgomberare che stavano per chiudere. La città.

A Lugano tutto è superefficiente, a livelli che talvolta rasentano l'idiozia. L'altro ieri sono andata a sottoscrivere un abbonamento per internet. L'impiegato superefficiente ha compilato la scheda con la richiesta, serve un documento? Il codice fiscale? No no, qui in Svizzera non è necessario, l'importante è che paghi regolarmente. Ti invieremo il modem tramite posta ordinaria (posta ordinaria, ti rendi conto). Ho detto, sì, ok, però se mi arriva per posta vuol dire che non posso ritirare il pacco perchè lavoro, non posso ritirare personalmente il modem qui allo sportello (che casualmente si trova nell'ufficio sotto il mio)? No, la schermata di inserimento dei dati del contratto non prevede la consegna del modem a un indirizzo diverso da quello di casa. Per nessun motivo. E ora raus, che devo lavorare.

A Lugano tutte le ciam-belle escono col bruco.

A Lugano le commesse ti accolgono con Buongiorno!, ti sorridono e sono gentili. Nessuna commessa acida e mestruata (ho il sospetto che si facciano venire le mestruazioni fuori dall'orario di lavoro, devo scoprire come si fa). Ma le file non esistono. Oggi, a due casse su due, una a ciascun piano di un ipernegozio ipercommerciale in centro, una signora sgamatissima e una signora sgamatissima, vedendomi in fila, sono semplicemente passate davanti e hanno appoggiato la merce sul banco. E le commesse, in entrambi i casi, le hanno scontrinate per prime. 'Ste strxxxe. Ah, io non ho sorriso affatto, quando ho pagato. Avranno sicuramente pensato che sono la solita italiana acida e mestruata.

A Lugano puoi decidere di passare un meraviglioso week-end con la febbre. Nessun problema, c'è una densità di 15 farmacie al metroquadro. Ma sei in Svizzera e devi ovviamente essere organizzato. A te che, malandrino!, ami tirare tardi il sabato in cui ti svegli senza avere percezione degli arti inferiori, farà comodo sapere che le farmacie il sabato aprono alle 9 e chiudono alle 12. Insindacabilmente. Tutte. Perciò, se vuoi esercitare il tuo sacrosanto diritto di ammalarti durante il weekend, augurati di avere lo stipetto delle medicine ben fornito non solo di aspirina e cotone idrofilo, come certi disorganizzati.

19 marzo 2008

Tra il lago e la panache'

Oggi è la festa del papà (non ve lo ricordavate vero?) (sono un'ottima agenda). Dunque San Giuseppe. Dunque patrono di Lugano. Il giorno del patrono è una festa strana, tutti stanno lavorando e tu hai un giorno di vacanza, però siccome non è che si possa fare proprio vacanza perchè tutti lavorano, si lavora un po' più rilassati. O perlomeno per me oggi è stato così.

Da qualche giorno ho di nuovo piantato le tende a casa di Leonora, che continua a farmi esplorare Lugano. (ah, a proposito, ho caricato qualche nuova foto, nel caso tu sia curioso di vedere dove sono finita). Stamattina ce la siamo prese con calma e abbiamo fatto colazione sul lago insieme a Sara. Bellissimo, stare di mattina seduti sulle panchine in riva al lago. Oggi pomeriggio gironzoliamo per l'università, ho anche scritto un nuovo post, nel blog di là, mi pareva carino, speriamo che gli piaccia, a quei lettori là.

Sto arricchendo notevolmente la mia cultura gastronomica, da quando sono qui. Per esempio, oggi ho scoperto l'ovomaltina, una specie di cioccolata in tazza con l'uovo, se ho capito bene. Altre parole che ho inserito nel mio vocabolario quotidiano sono: Gipfel, ovvero la brioche vuota, e la Panaché, un miscuglio di birra e gassosa. Non storcere il naso, anch'io non amo le sbrodaglie, ti garantisco che questa è buona. Provala che poi ne riparliamo. Ah, qui gli adesivi si chiamano autocollanti, mentre la segreteria telefonica è la com-box.

Mi sa che è il momento di fare qualcosa. Bon, state bene.

13 marzo 2008

Welcome to my life

Oggi è stata una giornata strana, cominciata con due chiacchiere con la futura padrona di casa. Sembra completamente fuori di testa, perciò mi sa che mi piacerà. Il resto della giornata se n'è andato (letteralmente) tra dentro e fuori dagli uffici e dalle case, tra una macchina, un club sandwich da ventidue ventinove franchi (ma era ottimo, lo ammetto) (ma non ho mai mangiato un panino da ventidue ventinove franchi, sono sconvolta), una macchina, un treno, una macchina. E una funivia.

Sì, perchè la cosa buffa di Lugano per me continua a rimanere la funivia che porta dal centro alla stazione. Mi fa ridere, pensare di andare in stazione in funivia. Oddio, non è che abbia mai preso tanto la funivia, non sono praticamente mai stata a sciare (e non so fare, per me il fine settimana bianco significa tanta cioccolata e tanti punch), ma la funivia che porta alla stazione, beh, è buffa. E utile, non c'è che dire. Una volta ho fatto la strada a piedi, son dieci minuti, ma ho ringraziato il cielo di averla fatta verso il centro e non viceversa.

Il punto è questo: Lugano mi piace un sacco. La Svizzera mi piace un sacco. I ticinesi anche. Vivo un'altra delle mie ennesime vite, la mia vita di quattro mesi fa non esiste più e io non sono più quella di quattro mesi fa, incredibile come ti si possa stravolgere il mondo davanti in così poco tempo. E non avrei mai pensato di finire a vivere in montagna ma qui, con questo lago, è incredibile. Poi, chissà.

Dal primo aprile avrò una nuova casa, sarà ufficiale questo lunedì, quando firmerò il contratto d'affitto per il mio primo appartamento da sola. Ho sempre condiviso gli appartamenti in cui sono vissuta con altre persone, chissà come sarà stare per conto mio, mi mancheranno le amiche che gironzolano per casa a ogni ora e mi fanno compagnia o apprezzerò il fatto di sbattere la porta in faccia la sera al mondo di fuori?

Sì, lo so, magari ogni tanto dovrei scrivere qualche post che ti interessa. Dicono che scrivere post interessanti ti fa scalare le classifiche e ti fa diventare una blogstar. Sai una cosa? Io sto scrivendo per me, ne ho un bisogno disperato. E per te che sei lì a leggermi, anche, perchè tu possa capire cosa mi passa per la testa, come mi sento, come sto cambiando. Welcome to my life.

10 marzo 2008

Una giornata in bianco e nero

E' stato qui lui, oggi. Non ho mai fatto così tanta fatica a farmi scattare due foto (anche perchè di solito mi scattano le foto a tradimento prima che me ne accorga). Il suo obiettivo ti smaschera come se ti avessero colto con le dita nella marmellata. Il fondotinta non aiuta, la luce neanche. E' stato come stare nudi di fronte alla propria anima.

Sarà questo, sarà la pioggia. Sarà una casa che c'è, ma ancora non è pronta. Sarà l'aria, così diversa. Saranno le montagne qui intorno, ancora spruzzate di neve. Oggi è un misto di nervi e malinconia, il mondo corre e io cammino. Non siamo sincronizzati.

Penso alle cose belle. Le vacanze in fase di progettazione, i mobili nuovi, la piccola festa d'inaugurazione, che faccio? Tartine o pizzette? E poi vengo travolta di nuovo dalle cose da fare, le mail che non arrivano, i siti inutilizzabili, le situazioni complesse. Ma domani sarò completamente serena, stay tuned.

09 marzo 2008

Nuovo capitolo di una nuova avventura

E' fatta. Abbiamo cominciato alla grande, lunedì.

Quelli con cui lavoro, son gente simpatica. Tu arrivi e subito ti preparano una gita e una festa. Poi ti comprano una sedia, ti fanno una torta, ti evitano di dormire sotto i ponti. Ti aiutano ad organizzarti il lavoro, ti recuperano quando ti perdi e mettono le tue idee al pari di quelle di tutti gli altri. Ti fanno fare il lavoro che sai fare, ti spiegano come fare quello che non sai, ti incoraggiano quando capiscono che per te è dura. Bella, questa gente con cui lavoro.

E' un posto strano, la Svizzera. Qui dicon che non è proprio Svizzera, che il Ticino è un posto un po' a sé, anche 'sta storia che tutti parlano italiano, insomma, per la Svizzera è un po' strana. Ci sono tanti italiani, qui, ognuno mi dà qualche informazione in più, alla fine scriverò una guida su "tutto ciò che devi sapere se vuoi sconfinare da queste parti". Bella, questa gente che incontro.

Sì, lo ammetto, ogni tanto mi sento un po' stanca. Non ho ancora ringraziato chi di dovere per la cena di venerdì scorso (mi sono divertita tantissimo, avete già letto qualcosa in giro vero?) (grazie, ragazze. Bellissima davvero). Mi sento un po' stanca perchè abituarsi a qualcosa di nuovo richiede sempre tante energie. Per recuperare, avrò bisogno di un po' più di tempo. E magari della casa in cui entrerò tra una ventina di giorni. E magari di un biglietto per Londra, anche. Bello, lui lì che mi aspetta.

06 marzo 2008

Sparsa per l'Europa

Sono ancora viva, don't worry. In attesa di preparare due righe di commento sulla GGD (lo faccio promesso ;), se vuoi vedere dove sono finita dai un'occhiata qui... A presto :)