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12 dicembre 2010

Back from NYC

Con un po' di fatica, lo ammetto, non solo per l'impatto-vacanza, soprattutto per la nottata a Charles De Gaulle, nottata in cui ho visto cose che voi umani. In compenso c'è da dire che sono l'unica persona che conosco che torna felice dalle vacanze.


Questo viaggio in solitaria ha prodotto molte cose.

La prima, tante foto. Tantissime. Che sono state accuratamente selezionate, ho salvato 50 su circa 700 scatti, non male.

La seconda, tante camminate e tanta arte, tantissima arte. Moma, Cooper-Hewitt, MAD, Frick Collection. Una full immersion necessaria e inevitabile, che mi regalerà alcune settimane di ossigeno. Poi basta, poi si deve cercare qualcos'altro, che la bombola di ossigeno artistico si esaurisce in fretta, ma tant'è.

La terza, tante pagine. La mia moleskine è sbocciata come un albero in primavera, con una serie di cose scritte un po' qui e un po' là, raccogliendo idee sparse e rendendole in forma ancora più sparsa. Scrivendo ovunque, nei locali, nei musei, nei parchi e segnando di tutto, appunti, disegni, idee, riquadri, keyword. Mi mancava.

La quarta, tante persone viste, conosciute, incrociate. Persone con cui ho riso, esplorato, bevuto. Persone che non rivedrò più, ma che mi hanno regalato una parte di loro che ha contribuito a rendere questo viaggio indimenticabile.

La quinta, tanti negozi. Tra cui, strano ma vero, mi rimarrà negli anni l'esperienza di M&Ms world, tre piani di tutto il merchandising producibile dalla mente umana brandizzato M&Ms, con confetti giganti che si facevano fotografare con le persone, tubi di due metri pieni di cioccolatini colorati, e poi magliette, gioielli, distributori di chewing gum, cuscini, racchette da ping pong e chi più ne ha più ne metta. Ah sì, anche Bergdorf Goodman era un bel posto, comunque, con le Blahnik e le Loubutin buttate su una rastrelliera divisa per numeri come ai mercatini. E in saldo al 30%, come nelle migliori tradizioni dei mercati rionali. Peccato solo per il prezzo di partenza.

La sesta, l'esperienza di un viaggio intero da sola, senza vincoli, senza una pianificazione se non quella che inventavo la mattina mentre facevo una lunghissima colazione a Le Pain Quotidien. Cartina, moleskine e penna e via, come se non esistesse evoluzione culturale. In giro a riflettere, a odorare, a esplorare le vie, a infilarmi negli Starbucks quando il freddo diventava insopportabile. Senza meta e senza orari, mangiando quando ne avevo voglia, passando un'ora a guardare qualcosa se così mi andava, parlando con le persone che mi ritrovavo di fianco. Mi sono anche innamorata, una volta, ma credo che un colloquio di due sole frasi con uno sconosciuto mai più rivisto ("cosa sta succedendo?" "non lo so, è quello che sto cercando di capire anch'io") non sia sufficiente a gettare le basi per un rapporto solido, così ho lasciato perdere.

La settima, l'aver inventato un nuovo e pratico metodo per annullare gli effetti del jetlag. Usa anche tu il metodo Feba, lo puoi fare anche tu seguendo queste poche e semplici istruzioni:
1. prenota un volo alle 23.30, dopo esserti assicurato di aver camminato tantissimo in lungo e in largo
2. dormi poco e male in aereo
3. arriva in aeroporto e fatti annullare il volo causa neve, ma prima assicurati di aver passato almeno 6 ore su un bus cercando di raggiungere il secondo aeroporto da cui saresti dovuto ripartire, per poi tornare al punto di partenza
4. passa almeno altre 6 ore in fila, in piedi, da solo, senza spostarti e senza aver mangiato dopo la colazione
5. buttati per terra e prova a dormire, ma non più di un'ora, l'ideale è tra le 3 e le 4, in modo da poterti rimettere in fila non più tardi delle 4.15
6. riparti con il primo volo disponibile, diciamo verso le 19.30
7. quando arrivi a casa e vedi un letto vero, svienici sopra

Ecco fatto. Con questo metodo il giorno dopo ti sveglierai fresco e riposato e avrai completamente annullato l'effetto delle 6 ore di differenza. Facile, no?

Per l'ottava, la nona e la decima posso permettermi di contare sulla tua immaginazione, perché ormai hai capito che da qualunque parte la si guardi, questa è decisamente un'esperienza straordinaria.

29 luglio 2007

Lezione di musica

Miei giovani amici, oggi, per la serie "i consigli di Feba", vi mostriamo come con un po' di impegno potrete arrivare a suonare in maniera discreta il vostro strumento preferito. Acquistando il Feba-pack a soli 199,99 euro + spese di spedizione avrete a casa vostra un pacco 15x12x6 di talento® che utilizzerete per le serate in compagnia dei vostri simpatici amici.

Se siete appassionati di pianoforte, potrete con sole poche ore di esercizio alla settimana emulare questo soggetto:



Se invece ciò che più vi piace è l'arpa, in poche mosse chiunque di voi può agevolmente arrivare a questo livello:



Per gli irriducibili della chitarra, rendere docili le sei corde non sarà più un problema:



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