Un sabato al WaveCamp
E' un post lungo, abbiate pazienza. Se l'argomento non vi interessa, semplicemente passate oltre.
L'avventura inizia ieri mattina. In ritardo. Un pauroso incolonnamento autostradale mi fa tardare all'appuntamento con Lorenzo che, impavido, mi aspetta per oltre mezz'ora sotto il sole di Imola. Per evitare il traffico e il caldo eccessivo, ci avventuriamo tra le montagne dell'appennino tosco-emiliano. Il mio WaveCamp inizia qui, tra una chiacchierata sui modelli di business vincenti nell'era 2.0 e un accenno al futuro dei Barcamp in Italia. Dopo un'abbondante colazione e tre ore di Ka-camp, arriviamo nei pressi di Firenze, accolti dalla panoramica di Fiesole. Dopo esserci persi più volte nell'area industriale e aver percorso non pochi metri sull'asfalto fuso, lanciamo il nostro SOS, e con sole tre telefonate a Nicola arriviamo a destinazione. Le facce dei presenti non sono incoraggianti, la frase ricorrente è: che caldo, e il caldo in effetti non mancava. Ma non mancavano neanche le discussioni interessanti, motivo per cui è stato uno dei barcamp da me più apprezzati per i temi che mi ha permesso di affrontare con i presenti.
Appena varcata la soglia, un nutrito gruppo di blogger conosciuti e affamati ci trascina verso l'area pranzo. Mentre mi allontano, faccio giusto in tempo a vedere Alessio che arriva dentro una felpa. Chiacchiere 1.0 con Nicola e Roberto Chibbaro, rientro alla base in tempo per seguire mezzo talk di Quintarelli e mezzo di Vitta/Bogliolo. Il resto dei loro interventi l'ho ascoltato dalla porta, in sala non riuscivo più a stare, non me ne vogliano. Dopo poco vengo pescata da Aliaksei sotto il sole intenta a fumare una sigaretta. Il bimbo mi chiede candidamente: "perchè sei al sole?", difatti non sapevo proprio che ci facevo lì sotto il sole e me ne sono subito scappata all'ombra. Il secondo reintegro di liquidi è avvenuto per mano di zi' Alessio che si è preoccupato di mettermi tra le mani una bottiglia di the freddo prima di vedermi sciolta.
Poi è stata la volta di Luca Mascaro e delle sue cinque scoperte su Dada. Sono riuscita a seguire l'intero talk, dopodichè ci siamo fermati un'altra oretta a discutere insieme a Lorenzo e Alessio. E' stato in quel momento che ho realizzato qual'era il sogno della giornata: andare in giro scalza sulla moquette. Fatto.
In fase di partenza, incrociamo RedPill, Kurai e Mescaline più in forma che mai. Ci hanno poi segretamente confessato che per riprendersi hanno passato parte del tempo in albergo con l'aria condizionata...
Il tempo non è mai abbastanza, così con Elena ho potuto scambiare solo due chiacchiere mentre cercavamo liquidi per reidratarci, con Gioxx ed Elena ho avuto modo di passare troppo poco tempo, addirittura con Antonio ci si è visti poco più che di sfuggita (perdonami, recuperiamo al più presto). Giusto due parole anche con Francesco (Pseudotecnico), Antonio LdF, Adriano e Matteo. Da segnalare l'azione di disturbo compiuta su tale Sorchiotti al talk di Quintarelli.
Note divertenti della giornata:
1- Ho pizzicato Bayle mentre non era attento...
2- Ho passato buona parte del pomeriggio ad osservare uno dicendo "e sì che mi pare di conoscerlo". Eccerto, era Michele Luconi.
3- Ho avuto alfine il braccialetto Tiscali, per mano di Gianluca Magalotti che lo ha rubato a sua volta a Nicola
4- Sono andata in giro per metà giornata dicendo a tutti: "Sì! E' lui! E' Sid!!"
Partiti la mattina in due, si riparte in tre. Ma non per quello che state pensando. Trattasi della presenza supplementare di Andrea, che ci ha fatto compagnia nel viaggio di ritorno. Lorenzo si è splendidamente impegnato per indicarmi le delizie enogastronomiche dei territori attraversati, mi ha fatto da guida turistica e ha pure guadagnato un po' di punti. Però non abbiamo raggiunto il nostro scopo della giornata. Quale, non mi è dato saperlo.
il WaveCamp su: technorati, flickr