Bene o male, l'importante è che se ne parli. E allora parliamone.
Mio caro Pietrangelo, stavolta sono proprio d'accordo con te. I blog dicono un sacco di cazzate. Tu pensa che quei narcisi dei blogger sparano a zero su tutto senza sapere minimamente quello di cui parlano. Prendi Steve Jobs, per esempio, che vuoi che ne sappia della Apple quel rincitrullito quasi pelato? E ti pare che uno come Scoble possa addirittura parlare di tecnologia? No dico, in che mondo viviamo? Per non parlare di Luca De Biase e Quintarelli, che si credono di essere quelli? Dei giornalisti? Andiamo. Ma lo sai che in Italia c'è addirittura gente come Valdemarin e Lupi che parlano di nuovi media? (no, non l'invenzione della stampa, non quei nuovi media)
Pietrangelo, amico mio, hai la vista lunga. Come sapevi che ero una narcisista impazzita pronta a scrivere su qualsiasi cosa mi capita a tiro? Non ci conosceremo mica? Se sì, forse quella volta ci siamo fatti un paio di birre di troppo e io non me ne ricordo assolutamente, ma prima di giudicarmi in modo così schietto ti chiedo perlomeno di avvertirmi, almeno faccio il restyling al blog, ché non mi piace che poi la gente là di fuori venga a vedere se hai ragione e mi trovi tutta in disordine. Anche sull'impazzimento tecnologico sono d'accordo con te, pensa che con internet posso addirittura pagare i bollettini e controllare il conto in banca senza stare in fila. Pensa che orrore, questo si chiama affossare la socialità, non avere più la possibilità di inveire contro il sistema con quella gente e sapere che tempo farà domani. Facciamo così, già che stiamo per chiudere internet per 5 anni su richiesta di uno che nientepopodimenochè porta degli occhiali impronunciabili, eliminiamo anche le automobili. E i treni. E gli aerei, ché almeno risolviamo anche quella faccenda del buco nell'ozono e non ne parliamo più.
A ben vedere, mio illuminato amico, è un vero peccato che questo google ci tolga il gusto di andare a cercare negli archivi. Non solo, pensa a wikipedia. Un branco di internettari impazziti che cerca di diffondere cultura. Ahimè, non potremo più essere gli unici sacri custodi dello scibile umano, noi e i nostri archivi. Potremmo addirittura perdere la credibilità agli occhi del mondo. Non ce lo possiamo permettere. Ti propongo dunque di fondare un partito anti-google, e non ti preoccupare, questi ragionamenti ce li teniamo per noi e nessuno ne saprà niente . Chiamiamolo pane et circensem, distribuiamo un centinaio di gameboy e napoletane da quaranta e vedrai come se ne stanno al loro posto, quelli lì del popolo.
Anche io uso solo i riferimenti ai libri. Pensa che ho costruito la mia cultura su "sola come un gambo di sedano" ed "è una vita che mi aspetto". Non faccio per vantarmi, eh, ma ci ho basato anni e anni di teorie, fino ad arrivare alla versione cartacea di questo blog, in distribuzione nelle migliori librerie vaticane da settembre 2010. Così almeno anche i miei seguaci potranno avere un libro guida per salvarsi dall'oblio.
Anche a me, mio sincero amico, i carrelli elettronici fanno venire i brividi. Per non parlare di quelle orrende agenzie di viaggi online, che mi hanno permesso di organizzare una vacanza di cinque giorni a cavallo di ferragosto con poco più di cento euro. Pensa, anche i pezzenti come me possono andare a vedere gli scavi di Selinunte senza guadagnare 3000 euro al mese. Non ho parole. Opponiamoci, mio colto amico, che questo scempio è un enorme danno alla cultura. Di questo passo, la fine del mondo si avvicina a grandi passi.
Le foto e i video con il cellulare... non me ne parlare, mio orgoglioso amico. Sai che è successo che persone onestissime andassero in galera, con quei mezzucci? Uno non può più fare un sano pestaggio come una volta che rischia subito di essere ripreso. Ma dai. Che ne è dei pestaggi in diretta come una volta? Tu ed io lo sappiamo, mio onorevole amico. Il mondo è a rischio. Eliminiamo una sana volta tutte queste tecnologie inutili e torniamo a fabbricare i telefoni di una volta, con la cornetta, così se si blocca l'ascensore potremo riprenderci il gusto di aspettare che i tecnici tornino dalle ferie, vogliamo tutto subito e non siamo più in grado di aspettare. Non solo il mondo è a rischio dunque, ma anche il nostro equilibrio psicologico. Accidenti.
E ora mi rivolgo a voi. Vi prego, vi scongiuro, intervistate al più presto il mio amico Pietrangelo. Fino a questo momento stavo trascorrendo un'estate tranquilla e noiosa.