29 agosto 2007

I rientri e il RomagnaCamp

E venne il tempo di rientrare. Le vacanze hanno fatto proprio bene, al nostro portinaio. E' solare, saluta calorosamente, sembra persino ringiovanito di trent'anni. Tutta un'altra persona. Uhm. Forse è proprio un'altra persona.

E poi... il RomagnaCamp in arrivo. Ah, il RomagnaCamp. Se non ti sei ancora iscritto, prima di fiondarti sul wiki (aggiornato da pochissimo da Gioxx), dai un'occhiata alla location in questo filmato di Luca ed Elena. E se ancora non ti sei deciso a venire, non sai cosa ti perdi.

15 agosto 2007

Non avrei mai pensato di dovertelo dire...

...e invece te lo devo proprio dire.

Caro amico bloggher vicino e/o lontano, sappi che per un po' è inutile che passi di qui in cerca di aggiornamenti, perchè io sono in vacanza. Oddio, se vuoi proprio passare nessuno ti dice di no, però vedi di lasciare tutto in ordine e non sporcarmi il tappeto, che ci tengo. I bicchieri sono nel mobile, ma l'eventuale alcool te lo devi portare, ché non è che sto qui a lasciare la dispensa piena piena. Se fumi, arieggia un po' il locale prima che io debba risoggiornarvi, il blog qui è piccolo e si fa subito l'aria viziata. Stai attento a non inciampare nel tubo della lavatrice, quello lì sotto vicino all'archivio, e non appoggiarti al mobile che sta a fianco al blogroll, che è un po' sbilenco e poi ti ritrovi a montarlo da solo come l'armadio dell'ikea. Insomma, fai il bravo, che siccome il mio vicino di blog è un po' rompipalle, se vede un po' di casino quello lì è capace di chiamare subito i carabinieri e poi devi passare il resto del tempo a spiegare loro le barzellette e ti rovini le vacanze. Ci becchiamo presto, eh. Prima di quanto immagini. Ciao ciao.

08 agosto 2007

Primi libri per la tesi

Come ben sapete (e se non lo sapete ve lo dico), la vostra amata è infognata con la questione tesi. Ho deciso che non posso scrivere tutto senza un minimo di bibliografia. E oggi, splendente come il sole d'agosto, mi sono recata nella più fornita Feltrinelli per vedere cosa mi poteva offrire il reparto "internet-saggi".

Dal momento che ho la pericolosa abitudine di spendere un sacco di soldi in qualsiasi libreria, questa volta mi sono dovuta dare delle regole, ché soldi per i libri della tesi ne dovrò spendere un pochetto. La regola di base è unica: il libro in questione, per quanto interessante, non può costare più di 10 euro. Occorre ridurre al minimo le eccezioni, e solo per volumi di particolare calibro. Questo perchè non voglio lasciare lo stipendio mensile per due copertine patinate, i fronzoli non mi interessano, voglio i contenuti. E pagare un libro 30 euro anzichè 10 per una futile copertina patinata mi sembra il massimo dello spreco: inquina di più e non vale ciò che costa. Senza contare che i libri appena comprati tra sei mesi saranno pleistocene. Meglio pochi libri, buoni, che siano utili come base per costruire discorsi e possibilmente aggiornabili con considerazioni online degli stessi autori.

Al già citato La parte abitata della rete di Sergio Maistrello, si sono dunque aggiunti al momento Blog generation di Giuseppe Granieri e La coda lunga di Chris Anderson.
Ho avuto tra le mani anche Business Blog dei blasonati Scoble&Israel, edito dal Sole 24 ore alla modica cifra di 26 euro. Ero indecisa se fare un'eccezione alla mia regola di base, così ho sfogliato il libro. Ho letto una sola frase, nella parte in cui si parla delle regole dei blog, che diceva che in realtà non esistono regole, "dal momento che non esiste una polizia unica". Una polizia. Una traduzione talmente grossolana da farmi sorridere. Non ho letto oltre, lo ammetto. Ma se devo vedere questo tipo di traduzioni vi dico solo una cosa: io ventisei euri non sono disposta a darveli.

Per inciso, i libri che mi parlano di come costruire un blog e danno come unica opzione wordpress e aruba.it per l'acquisto del dominio mi fanno ridere. Spero che qualcun altro, oltre a me, abbia avuto il buon gusto di non comprarli.

07 agosto 2007

Notizia del giorno

Stupra 15enne: assolto per sonnambulismo

Caro amico Pietrangelo

Bene o male, l'importante è che se ne parli. E allora parliamone.

Mio caro Pietrangelo, stavolta sono proprio d'accordo con te. I blog dicono un sacco di cazzate. Tu pensa che quei narcisi dei blogger sparano a zero su tutto senza sapere minimamente quello di cui parlano. Prendi Steve Jobs, per esempio, che vuoi che ne sappia della Apple quel rincitrullito quasi pelato? E ti pare che uno come Scoble possa addirittura parlare di tecnologia? No dico, in che mondo viviamo? Per non parlare di Luca De Biase e Quintarelli, che si credono di essere quelli? Dei giornalisti? Andiamo. Ma lo sai che in Italia c'è addirittura gente come Valdemarin e Lupi che parlano di nuovi media? (no, non l'invenzione della stampa, non quei nuovi media)

Pietrangelo, amico mio, hai la vista lunga. Come sapevi che ero una narcisista impazzita pronta a scrivere su qualsiasi cosa mi capita a tiro? Non ci conosceremo mica? Se sì, forse quella volta ci siamo fatti un paio di birre di troppo e io non me ne ricordo assolutamente, ma prima di giudicarmi in modo così schietto ti chiedo perlomeno di avvertirmi, almeno faccio il restyling al blog, ché non mi piace che poi la gente là di fuori venga a vedere se hai ragione e mi trovi tutta in disordine. Anche sull'impazzimento tecnologico sono d'accordo con te, pensa che con internet posso addirittura pagare i bollettini e controllare il conto in banca senza stare in fila. Pensa che orrore, questo si chiama affossare la socialità, non avere più la possibilità di inveire contro il sistema con quella gente e sapere che tempo farà domani. Facciamo così, già che stiamo per chiudere internet per 5 anni su richiesta di uno che nientepopodimenochè porta degli occhiali impronunciabili, eliminiamo anche le automobili. E i treni. E gli aerei, ché almeno risolviamo anche quella faccenda del buco nell'ozono e non ne parliamo più.

A ben vedere, mio illuminato amico, è un vero peccato che questo google ci tolga il gusto di andare a cercare negli archivi. Non solo, pensa a wikipedia. Un branco di internettari impazziti che cerca di diffondere cultura. Ahimè, non potremo più essere gli unici sacri custodi dello scibile umano, noi e i nostri archivi. Potremmo addirittura perdere la credibilità agli occhi del mondo. Non ce lo possiamo permettere. Ti propongo dunque di fondare un partito anti-google, e non ti preoccupare, questi ragionamenti ce li teniamo per noi e nessuno ne saprà niente . Chiamiamolo pane et circensem, distribuiamo un centinaio di gameboy e napoletane da quaranta e vedrai come se ne stanno al loro posto, quelli lì del popolo.

Anche io uso solo i riferimenti ai libri. Pensa che ho costruito la mia cultura su "sola come un gambo di sedano" ed "è una vita che mi aspetto". Non faccio per vantarmi, eh, ma ci ho basato anni e anni di teorie, fino ad arrivare alla versione cartacea di questo blog, in distribuzione nelle migliori librerie vaticane da settembre 2010. Così almeno anche i miei seguaci potranno avere un libro guida per salvarsi dall'oblio.

Anche a me, mio sincero amico, i carrelli elettronici fanno venire i brividi. Per non parlare di quelle orrende agenzie di viaggi online, che mi hanno permesso di organizzare una vacanza di cinque giorni a cavallo di ferragosto con poco più di cento euro. Pensa, anche i pezzenti come me possono andare a vedere gli scavi di Selinunte senza guadagnare 3000 euro al mese. Non ho parole. Opponiamoci, mio colto amico, che questo scempio è un enorme danno alla cultura. Di questo passo, la fine del mondo si avvicina a grandi passi.

Le foto e i video con il cellulare... non me ne parlare, mio orgoglioso amico. Sai che è successo che persone onestissime andassero in galera, con quei mezzucci? Uno non può più fare un sano pestaggio come una volta che rischia subito di essere ripreso. Ma dai. Che ne è dei pestaggi in diretta come una volta? Tu ed io lo sappiamo, mio onorevole amico. Il mondo è a rischio. Eliminiamo una sana volta tutte queste tecnologie inutili e torniamo a fabbricare i telefoni di una volta, con la cornetta, così se si blocca l'ascensore potremo riprenderci il gusto di aspettare che i tecnici tornino dalle ferie, vogliamo tutto subito e non siamo più in grado di aspettare. Non solo il mondo è a rischio dunque, ma anche il nostro equilibrio psicologico. Accidenti.

E ora mi rivolgo a voi. Vi prego, vi scongiuro, intervistate al più presto il mio amico Pietrangelo. Fino a questo momento stavo trascorrendo un'estate tranquilla e noiosa.

05 agosto 2007

Considerazioni sugli atleti biondi

"...e insomma, diciamocelo, è facile che un pilota mediocre vinca se viene sbattuto su una buona macchina..."
"..."
"come è successo a Hakkinen: un pilota mediocre su una buona macchina vince, poi quando piove è più abile su un canotto a remi..."
"ok, ma voglio dire, è la stessa cosa che è successa con Raikkonen... Sai perchè la Ferrari ha preso Raikkonen?"
"...perchè è prudente e prova ad arrivare alla fine, nonostante non sia un pilota eccezionale?"
"esatto! e perchè è biondo."
"...biondo?"
"biondo, si è mai visto un atleta biondo ad alti livelli? Svezia: i giocatori migliori sono Ibrahimovich che è di origini croate e Larsson che è di colore... Norvegia: una pippa. Danimarca: una pippa. Finlandia? E in altri sport? Escludi Rosolino, perchè è ossigenato. E non dirmi il curling, che non ne so un cazzo"
"Sì ma Nedved?"
"beh, quello è un eccezione... e non è che la Repubblica Ceca abbia vinto alcunchè per merito di Nedved, eh"

...dopo questa discussione, mi sono convinta gli atleti biondi non hanno futuro.

04 agosto 2007

Viaggio morettiano nello spaziotempo

Serata stranissima, stasera.
E' iniziata come una serata in cui sai che devi uscire. Che in casa non ci puoi stare. E allora siamo usciti, alle sette e mezzo, per farci un aperitivo.
Sapevamo già dove saremmo andati a parare, in un posto sufficientemente figo e vicino a cui potessi arrivare sana sui miei tacchi. La scelta è ricaduta sull'osteria Moretto, appena fuori porta san Mamolo. La nostra serata è iniziata così, soave, anzi, sauvignon. Un sauvignon veneto, non trentino, ché il trentino tende al piscio di gatto (ci è stato riferito dall'oste, anche se lui un gatto non ce l'ha, ha solo un cane-peraltro un bellissimo boxer). La serata è proseguita così, tra cubetti di melanzane all'odore di menta e cumino, patate al forno, pizzette, gnocchetti sardi pesto e piselli, finchè non è arrivata l'ora di cena. Con Brian Adams come colonna sonora, abbiamo ordinato orecchiette con melanzane all'odore di mentuccia e ricotta salata e crescenta a pane pizza (cotta al forno anzichè fritta) con salumi e formaggi misti. Inutile dire che la serata è ulteriormente proseguita a sauvignon del veneto, finchè non ho finito di mangiare e non ho iniziato a leggere la storia dell'osteria sulla tovaglietta plastificata. Di fianco, lo chef bolognese di origine pugliese mi ha chiesto cosa stessi facendo. Poi è iniziato lo stravolgimento del tempo. Tra una narrazione incrociata della storia dell'edificio e una dell'ordine dei Gesuiti, ho visto le botole da cui si gettava l'uva da pestare, gli accessi maschile e femminile alla vecchia locanda, la forma tronca dell'antico lazzaretto. Ero nell'osteria più vecchia di Bologna, avvolta da una storia vecchia di 800 anni, attraversata dai fantasmi dei pellegrini e di Beatrice, che usava lavare i piedi ai viandanti appena arrivati. Ho passeggiato in un chiostro del 1300 e visto l'ombra delle volte nel sagrato. Le stanze della perpetua. Il cielo stellato blu cobalto che dava un che di irreale allo sconvolgimento spazio-temporale che stavo attraversando. E subito dopo erano le dieci e mezzo. L'ora dei sorrisi e dei ringraziamenti sinceri a chi mi ha accompagnato in questo viaggio, l'ora di pensare che sono stati i ventitre euro meglio spesi di tutto l'anno.

La caccia al tesoro

Va bene che è estate. Va bene che volete farmi passare un po' di tempo (visto che, a quanto risulta dal titolo di questo blog, di tempo da perdere ne ho un po'). Va bene che siete deigli inguaribili giocherelloni. Ma mi avete rotto le palle. Se ogni volta che decido di aggiungervi a google reader devo fare la caccia al tesoro nel vostro blog per trovare lo stramaledetto link, sappiate che vi odio. In anticipo e incondizionatamente.

01 agosto 2007

Riflessioni inconsuete su di un libro

Ho appena comprato un libro. E mi sono detta: caspita, è un sacco di tempo che non leggo. Ho pensato all'ultima volta che ho preso in mano un volume rilegato, saranno almeno tre settimane, Lo zen e l'arte della manutenzione della motocicletta è ancora lì sul mio comodino e sta prendendo polvere. E ho pensato a quanto è diverso il mio standard di vita ora, pochi mesi fa non avrei creduto possibile passare un giorno intero lontano dai miei libri. E poi ci ho ripensato, non è vero che non leggo, semplicemente non leggo nella maniera canonica, ma approfitto di ogni ritaglio di tempo per leggere i miei feed, gli articoli di approfondimento, i pdf delle riviste. Penso molto di più e scrivo molto di più, anche. Non guardo più un solo telegiornale alla televisione, ma incamero ogni giorno notizie da più testate, non ascolto più la radio ma ho spesso last.fm in sottofondo. Negli ultimi mesi internet ha stravolto il mio modo di intendere i media, non è più un utile accessorio ma è un modo di interpretare il contesto. Ma oggi ho comprato un libro, un libro vero, con le pagine di carta che odorano di stampa e la copertina colorata in giallonero. Questo libro ha fatto più che farmi sborsare 8,40 euri, mi ha fatto riflettere ancora prima di conoscerne il contenuto. Il che, al giorno d'oggi, è una bella conquista.

PS: oggi ho preso per la prima volta il caffè al baretto nuovo dell'angolo. Non era una gran giornata per me, eh. Mi hanno sorriso accolto calorosamente, coccolata con un buon caffè e due parole amichevoli, senza essere invadenti. Mentre uscivo, mi hanno augurato buona giornata. Costo addizionale: zero euro. Soddisfazione: altissima. Clienti fidelizzati: 1, al primo colpo. Perchè certe cose ti fanno cominciare a lavorare con uno spirito diverso. Commercianti, sàtelo.