08 agosto 2007

Primi libri per la tesi

Come ben sapete (e se non lo sapete ve lo dico), la vostra amata è infognata con la questione tesi. Ho deciso che non posso scrivere tutto senza un minimo di bibliografia. E oggi, splendente come il sole d'agosto, mi sono recata nella più fornita Feltrinelli per vedere cosa mi poteva offrire il reparto "internet-saggi".

Dal momento che ho la pericolosa abitudine di spendere un sacco di soldi in qualsiasi libreria, questa volta mi sono dovuta dare delle regole, ché soldi per i libri della tesi ne dovrò spendere un pochetto. La regola di base è unica: il libro in questione, per quanto interessante, non può costare più di 10 euro. Occorre ridurre al minimo le eccezioni, e solo per volumi di particolare calibro. Questo perchè non voglio lasciare lo stipendio mensile per due copertine patinate, i fronzoli non mi interessano, voglio i contenuti. E pagare un libro 30 euro anzichè 10 per una futile copertina patinata mi sembra il massimo dello spreco: inquina di più e non vale ciò che costa. Senza contare che i libri appena comprati tra sei mesi saranno pleistocene. Meglio pochi libri, buoni, che siano utili come base per costruire discorsi e possibilmente aggiornabili con considerazioni online degli stessi autori.

Al già citato La parte abitata della rete di Sergio Maistrello, si sono dunque aggiunti al momento Blog generation di Giuseppe Granieri e La coda lunga di Chris Anderson.
Ho avuto tra le mani anche Business Blog dei blasonati Scoble&Israel, edito dal Sole 24 ore alla modica cifra di 26 euro. Ero indecisa se fare un'eccezione alla mia regola di base, così ho sfogliato il libro. Ho letto una sola frase, nella parte in cui si parla delle regole dei blog, che diceva che in realtà non esistono regole, "dal momento che non esiste una polizia unica". Una polizia. Una traduzione talmente grossolana da farmi sorridere. Non ho letto oltre, lo ammetto. Ma se devo vedere questo tipo di traduzioni vi dico solo una cosa: io ventisei euri non sono disposta a darveli.

Per inciso, i libri che mi parlano di come costruire un blog e danno come unica opzione wordpress e aruba.it per l'acquisto del dominio mi fanno ridere. Spero che qualcun altro, oltre a me, abbia avuto il buon gusto di non comprarli.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Ma usare le biblioteche? Inoltre basta prendere un libro o qualche tesi simile, guardarne la bibliografia e avere già tanti titoli da consultare.

Cmq le biblioteche, sopratutto quelle che hanno la possibilità di consultare i cataloghi online non sono male

Anonimo ha detto...

magari non era una traduzione errata, ma una parola forte per far capire cosa intendeva. beh, comunque sia.. buona tesi XD

Unknown ha detto...

ma l'hanno tradotto con Babelfish ? :-)