Hai mai camminato dentro un'opera di fantasia?
Entrare allo Shunt richiede la sospensione dell'incredulità.
Una volta mi sono trovata a camminare come Gulliver in una città fatta di casine e palazzi che mi arrivavano al ginocchio. Un'altra volta ho visto gente improvvisare un concerto in una mansarda. Una terza volta sono entrata in un intricato roseto. Ieri sera, per dire, ho visto la Madonna, con tanto di aureola celeste e cuore rosso illuminato.
E no, non mi faccio di acidi, anche se potrei raccontare di aver visto un carillon grande come una stanza fatto suonare da vecchie singer. Oppure di aver guardato su un muro un racconto di Edgar Allan Poe. Figurine di cartoncino che si rincorrono davanti a una luce fissa. Veder scendere dal soffitto due trapeziste o passare in una stanza con quadri fotografici o attraversare una sala con due mega hula hop illuminati da luce blu o rossa con dentro figure umane che si contorcono ormai è la cosa più normale che abbia fatto.
Sarà perché entri direttamente dalla metro. Sarà perché devi attraversare cripte buie, e nicchie, e gente che sussurra, e stanze con vecchi sedili di vecchi cinema e un telone pronto a illuminarsi prima di arrivare a una specie di salone principale. O forse sarà perché così immerso nel buio a un certo punto puoi sentire un pianoforte che suona in lontananza, e forse è suggestione, o forse è solo qualcuno che si è messo a improvvisare a uno dei vecchi pianoforti a coda disseminati tra le sale. Fattostà che se decidi di entrare allo Shunt devi mettere in conto la sospensione dell'incredulità. Davvero.

2 commenti:
Ecco, uff, ora mi hai dato un altro motivo per venire a Londra!!! :)
allora ti aspetto alla fermata di London Bridge ;)
Posta un commento