Crisi di mezza eta'
Questo blog, le fasi di un blog, le ha attraversate un po' tutte. All'inizio erano i video, le foto e le storielle buffe. Un posto dove si andava quando non c'era niente da fare o si aveva, appunto, tempo da perdere. Questo era il progetto originario di (tra quattro giorni) due anni e mezzo fa. Mi sono stancata presto, far rilassare le persone non e' poi cosi' facile e io, comunque, ho sempre avuto un po' la bizza di scrivere cose mie.
Dalla sua nascita, questo blog ha rischiato la chiusura tante di quelle volte che se volessi elencarle tutte mi ci vorrebbe un'intera moleskine. Ha rischiato di chiudere per stanchezza, per mancanza di tempo, per evitare l'imbarazzo di dire cose gia' dette e pure meglio. Questo blog ha rischiato il matricidio fin dalla nascita, povera creatura. E sono venute le pause di riflessione, i riavvicinamenti, il distacco le riappacificazioni. Questo blog, nel suo piccolo, io tutto sommato lo amo, sono orgogliosa di molte cose che contiene.
Ma tutto intorno e' aria di crisi, chi ha iniziato a scrivere piu' o meno nello stesso periodo, o poco prima, medita di sbaraccare tutto e di darsi all'ippica, che diverte assai di piu'. Quasi tutti i blog che seguo da tempo danno segni di cedimento emotivo, hanno la crisi di mezza eta'. Sforzandomi il giusto, posso arrivare a capirli, senza per ora seguirli.
Ho imparato a distinguere le categorie dei blog e a capire le motivazioni dei loro autori. Esclusi i blog tematici, i blog di nanopublishing, quelli che per i loro autori diventano un lavoro e poco altro, rimangono solo i blog personali, che si possono raggruppare in due categorie: quelli che l'autore scrive per se' e quelli che l'autore scrive perche' non ha di meglio da fare. A lungo andare, la distinzione diventa evidente: nel secondo caso, il blogger sostiene che non ha mai tempo per gli aggiornamenti e la qualita' di scrittura, cosi' come il numero dei post, subisce una brutta frenata. Anch'io avrei potuto essere assimilata a questa categoria, in realta' sono sempre oscillata tra le due parti della barricata. Il fatto che sia ancora qui pero' forse mi fa pensare che non sia del tutto cosi'.
Curiosamente, tutti i blog ascritti alla seconda categoria, se non muoiono prima, vengono ripopolati nel momento in cui l'autore, per qualche ragione, perde per un istante l'equilibrio. D'altra parte si sa, scrivere e' terapeutico, si tende a riordinare i pensieri quando sono in disordine. E sbattere in faccia al lettore ogni minuto quanto si sta bene, quanto e' bella la vita e quanto le cose ci stiano andando alla grande non e' solo un volersi far invidiare a ogni costo, ma e' anche un po' da esibizionisti. Per tutto occorre una misura, tanto per il pessimismo cosmico quanto per l'ottimismo universale. Stancano entrambi molto in fretta.
Poi capita di andare a leggere quello che succede in giro. Una volta erano le polemiche, e le polemiche ci sono ancora. Tanti blog sono pervasi da cultura televisiva, dove chi urla da' spettacolo, dove vige il sensazionalismo, lo scandalo a ogni costo. Le polemiche servono a passare un annoiato pomeriggio facendo zapping alla tv, perche' vedere la bassezza dell'essere umano medio ci interessa, ci intriga e ci permette di essere uomini medi che si sentono un gradino superiore a tutti gli altri uomini medi, mentre le sfighe altrui ci consentono di sopportare la noia e di pensare che menomale, c'e' anche chi e' piu' sfigato di noi.
Le polemiche una volta mi interessavano, volevo vedere chi sarebbe emerso e con quali argomentazioni. La retorica e' sempre stata uno dei miei interessi principali, capiscimi, una che si laurea in comunicazione e a cui vengono propinate tutte le sbrodolate linguistiche piu' improbabili si diverte a vedere anche queste cose. Ma ora mi e' venuto tutto a noia, nessuno sa piu' controargomentare, nessuno e' piu' capace di convincermi che vale la pena vedere come andra' a finire. E' solo la copia di mille riassunti, come diceva Bersani. Noiosa, ripetitiva, monotona, uguale. Cambia l'argomento e si ricicla il dibattito dell'argomento appena chiuso. Ora sono un po' stanca di farmi sciogliere i legamenti delle ginocchia a ogni stringa di testo. Le informazioni so dove cercarle, per il resto seguo le persone, le loro storie, i loro intrecci, le loro paure e le loro emozioni. Questo e' quello che mi interessa. Il resto mi sfiora il giusto e spesso sfocia in un mark as read (nei casi piu' frequenti, in un unsubscribe), o in un cambio di pagina piu' veloce rispetto alle statistiche di Nielsen.
E comunque, io, per le polemiche, ho studiato la perfetta soluzione win-win. Facciamo cosi': prendiamo una polemica grossa, facciamo votare la gente, contro VS a favore. Vince contro? Vince a favore? Chi se ne frega, alla prossima polemica si copiaincolla il vincitore. Si tolgono i dubbi velocemente con una risposta chiara, semplice e veloce. Si risparmiano ansie da prestazione e refresh compulsivi, ore di ticchettii furiosi sulla tastiera e scatafascio di cabasisi ai lettori. Non vi sembra un'idea geniale?

3 commenti:
mi chiedevo in quale categoria mettermi, come blog.
e la categoria di blog di chi ha qualcosa da dire o mostrare agli altri?
..il mio è un photoblog, non so se è degno di rientrare nel discorso, io spero di si.
In fondo parole o immagini è lo stesso, sono due modi diversi di comunicare..
Ecco non credo di fotobloggare nè per me nè perchè non ho niente di meglio da fare :)
Riguardo al chiudere il blog credo che dipenda tutto dallo scopo per cui lo si è aperto. Se il motivo iniziale viene a cadere è il momento di farsi qualche domanda. I periodi di crisi penso siano molto utili a un blogger perchè sono l'occasione di ripensare al senso di quello che si sta facendo/scrivendo :)
ciao!
leo
uff, ora tocca star qui a elencare chi vorrei depennare dall'aggregatore e chi no, su, siate seri, ci sono persone che apprezzo molto e a cui non manco di ricordarlo piu' che posso, ci sono altri che apprezzo anche se non lo sanno e ci sono invece quelli che non mi interessano. Considerazione banale, visto che per tutti e' cosi', ma d'altra parte questa era una riflessione generale sulla crisi di mezza eta' (del blog) e sulla curiosa situazione del mercato ( se cosi' si puo' dire) in cui questo sta succedendo...
Una cosa che forse non emerge e' che io non considero affatto scrivere per se' una cosa negativa. Un sacco di gente che apprezzo molto prende appunti piu' per la sua vita che per quella altrui, se poi gli altri lo trovano interessante, tanto meglio. Scrivere solo per gli altri e' pericoloso, perche' il rischio e' di spersonalizzare completamente il proprio blog solo per soddisfare chi legge. Come sempre, ci vuole un certo equilibrio.
(e leo no, non ce l'ho con te, perche' credo che il tuo blog abbia di per se' una personalita' sufficientemente definita per rimanere fuori da queste logiche)
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