Aziende e social media: appunti da streaming
Giovedì pomeriggio ho seguito una conferenza di SMAU in streaming. Da giorni ho sottomano gli appunti che prendevo mentre ascoltavo e commentavo gli interventi via im e twitter con altri ascoltatori, poi stamattina ho letto questo post di Andrea Beggi, che riassume perfettamente la conferenza e che contiene anche i nomi dei relatori (io ho scoperto l'esistenza dello streaming a convegno iniziato, più o meno all'intervento di Bordin, e mi sono persa le presentazioni e i primi interventi). Ora, i miei appunti hanno ben poco da aggiungere a quanto detto da Andrea (tra l'altro, lui sembra confermare la pessima impressione che ho avuto degli interventi di Vergori). In tutti i casi provo ad aggiungere un paio di osservazioni, anche se purtroppo non riesco ad associare gli appunti ai nomi:
Feticismo del 2.0. Lo scenario del web si sta evolvendo, anche se i "grandi" rimangono sempre gli stessi. E' vero, un po' di feticismo per il 2.0 esiste, non dimentichiamo che il Corriere ha definito il suo portale 2.0 ricevendo critiche sulla scelta del termine da ogni dove. Il problema è che tendiamo a definire tutto 2.0, senza badare troppo a quello che significa. Il mio punto di vista è che se riconduciamo il 2.0 alla sola tecnologia, sarà sempre più difficile fare una distinzione tra i servizi. Il 2.0 è un fenomeno più ampio, che prevede un'evoluzione sociale, dei comportamenti e degli atteggiamenti. Finchè solo le piattaforme e le applicazioni saranno 2.0 non vedo un vero progresso, la situazione delle aziende italiane rimarrà sostanzialmente immutata, 1.0, oserei dire.
Le aziende finora hanno parlato, ora la sfida è ascoltare, ovvero: un tempo si studiavano le esigenze del consumatore, ora è sufficiente ascoltarle. Già, il problema vero è che l'ascolto è talmente pubblicizzato che nessuno è in grado di assegnargli la giusta importanza. Le aziende perseguono obiettivi economici e continuano a vedere l'altro come un cliente e non come un partner. Ascoltare non basta: le aziende ci ascoltano. Ci ricordano sempre che hanno capito. Il problema è che non fanno niente per dimostrarlo, non riescono ad arricchire di valore l'intero processo che le vede coinvolte con il consumatore. E' un po' come la ragazza della prima palestra a cui mi sono rivolta quest'anno (e a cui alla fine non mi sono iscritta): mi ha chiesto qual'erano le mie esigenze, mi ha ascoltato, ha detto che ha capito e poi mi ha proposto l'intera gamma dei servizi messi a disposizione dalla palestra. Dunque ha ascoltato, ma alla fine mi ha trattato da consumatore. Altro esempio: quando mando una mail al customer care, più faccio fatica ad ottenere l'informazione che mi serve (2 mesi, nel caso di Flickr), più mi faranno venire la bile i vari messaggi: grazie per averci contattato, non esitare a contattarci di nuovo, rimaniamo a disposizione. Piuttosto che fingere di ascoltarmi e poi farmi trovare un muro, preferisco avere con te, azienda, un rapporto formale e distaccato, sarà più difficile deludere aspettative che non ho.
La blogosfera è sempre più presente nei motori di ricerca. Se così non fosse non avrei ogni giorno così tante visite di persone che cercano "idee per un compleanno". Così per curiosità, qualche tempo fa ho provato a fare una ricerca in rete con gli stessi termini. Ho trovato solo sezioni di siti che vendevano, vendevano e vendevano. Ehi, portaloni, avete capito? Qui la gente vuole sentire altra gente che parla. Parlate con loro, mannaggia, così saranno meno frustrati dagli adsense del vostro sito al trovare le informazioni che cercano.
Il vero problema non è la tecnologia, ma l'alfabetizzazione informatica delle imprese. Allora, sono d'accordo, ma solo in parte. Se andate a raccontare in un'azienda del mio paese d'origine in provincia di Ferrara che la tecnologia non è un problema, loro probabilmente vi gambizzeranno. Vi parlo della provincia di Ferrara e del 2007, l'adsl non è ancora arrivata, si naviga ancora con i modem da 56k. La tecnologia E' un problema. Se poi il discorso è che dove c'è non può diventare un alibi per la poco diffusa alfabetizzazione informatica delle aziende, allora ok.
Opportunità di business. Ecco, avrei voluto risposte. Molte, possibilmente contrastanti. Invece la domanda sulle opportunità di business per le piccole e medie imprese è stata glissata più volte da più relatori.

1 commenti:
"Ehi, portaloni, avete capito? Qui la gente vuole sentire altra gente che parla. "
A volte penso invece che ce li meritiamo i portali, un po' come i politici. Se nessuno li guardasse, non esisterebbero. Ma esistono, e questo mi fa pensare.
Una volta ho scritto che i portali sono come i bar alla domenica pomeriggio, tu dici 'non ci andra' nessuno' ma ti fermi per prendere i chewing gum e li vedi strapieni.
ciao
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